Perché sceglierlo, tra competenze e responsabilità
Quando si affronta una nuova opera o una ristrutturazione, sono tanti i punti da inserire nella lista delle cose da fare e da prendere in considerazione. Può accadere che alcuni committenti, non esperti in materia, si imbattano in una serie di problematiche difficili da risolvere soprattutto se non si è del campo edile comportando anche aumento dei tempi di consegna e soprattutto dei costi di realizzazione.
Negli ultimi anni in Italia questo problema viene risolto attraverso l’assunzione di un “General Contractor” o più semplicemente il “Contraente generale”. Questa figura è un privato o un’azienda a cui, chi deve effettuare dei lavori edili (un ente pubblico o un privato), si affida per dare in appalto la gestione di tutta la realizzazione di un intervento. In poche parole il cliente si affida al general contractor in ogni fase progettuale e realizzativa dell’opera. Spesse volte, soprattutto in Italia, il general contractor è un’impresa edile o una energy service company cioè una società che ha come obiettivo l’efficientamento energetico.
Scegliere un general contractor quindi ci permette di avere sicurezza nei processi costruttivi ed anche nelle tempistiche che devono essere rispettate; inoltre è il coordinatore di tutte le altre professionalità che interverranno nel processo di realizzazione dell’opera e questo permette, oltre al risparmio dei tempi, anche un vero e proprio risparmio economico. In caso di problemi, soprattutto in fase di cantiere, è proprio il General Contractor a trovare la soluzione: non ci saranno problemi di scarico di responsabilità come a volte avviene tra progettista, ditta ed esecutore dei lavori proprio perché la sua figura è completa sia dal punto di vista tecnico, giuridico ed estetico.
Se per esempio ci fossero problemi ad un impianto appena realizzato, diventerebbe difficile individuare le responsabilità, mentre nel caso della presenza del general contractor, la responsabilità ricadrebbe su quest’ultimo ed anche la risoluzione stessa del problema.
In generale, le competenze fondamentali che deve avere un general contractor sono:
- La progettazione esecutiva (cronoprogramma, elaborati, capitolato, relazioni tecniche, etc…);
- Il rapporto con gli enti di riferimento e lo svolgimento delle pratiche burocratiche;
- La gestione del cantiere da ogni punto di vista (organizzativo, della sicurezza, etc…);
- Competenza nella diagnosi energetica, della Legge 10, l’asseverazione al rischio sismico, gli APE, etc;
- Coordinamento delle figure professionali che entrano a far parte della realizzazione dell’opera;
- Amministrazione economica dei lavori svolti.
A volte succede che il general contractor non dispone personalmente o all’interno dell’azienda dei mezzi e della manodopera necessaria per lo svolgimento del lavoro dunque si avvale di “subcontractor” cioè di figure con alto grado di esperienza e professionalità che, avendo rapporti stretti di fiducia con il general contractor, assicurano al cliente la realizzazione completa dell’opera. Il general contractor rimarrebbe comunque l’unico referente di tutto il processo realizzativo.
Possiamo concludere affermando che il general contractor ha un compito di estrema responsabilità ma che permette al cliente/committente di essere sollevato da un carico di responsabilità e incombenze che si verrebbero a creare in un percorso di realizzazione e/o riqualificazione di un’opera, sia essa pubblica o privata.
Attualmente, la Stile riveste il ruolo di general contractor nella realizzazione delle seguenti opere:
- Hotel Hilton Eur La Lama, in Roma, Viale Europa
Committente: Icarus S.p.A.
Importo appalto: circa 30 milioni di euro - Complesso residenziale in Roma, Via Vitaliano Brancati
Committente: InvestiRe SGR S.p.A.
Importo appalto: circa 9 milioni di euro